Il Comune di Maierà e il Museo del Peperoncino
Il Comune di Maierà e il Museo del Peperoncino
Comune di Maidà Borgo della Ceramica
“Ceramica Viva“
“Via delle Ceramiche d’Italia“
L’origini del toponimo Maierà, vanta due scuole di pensiero, che nel corso degli anni, hanno provato a spiegarne l’etimologia del nome.
Secondo il prof. Orazio Campagna, originario del borgo, il toponimo ebraico deriva da M’arà (grotta), – proprio per la presenza di cavità naturali presenti nell’intero territorio -;
Secondo studi più approfonditi sul caso, pare che la questione sulle origini del toponimo Maierà, sia stata aperta molto tempo prima, nel 1700, quando lo Studioso Francesco Antonio Vanni, teorizzo l’ipotesi greca: Maierà deriverebbe dal greco Makhairas (coltellaio).
“La teoria del Vanni, troverebbe conferma nella conformazione increspata
delle rocce di Maierà, che ricordano quella di lame o di spade,
meraviglie naturali che ancora oggi si possono osservare” – (Pablito Sandalo – storico).
Maierà è un piccolo e suggestivo borgo della Calabria, sito nella provincia di Cosenza, incastonato nell’alto tirreno cosentino, una porzione di Calabria baciata dalla bellezza della natura, famosa come Riviera dei Cedri;
un comune di 1.300 anime (circa) ricadente nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.
Conosciuto come un piccolo borgo, a causa della sua caratteristica posizione, poggia su delle “scivole” (rocce), in un’incantevole scenario storico-naturale, a 360 metri di quota dal livello del mare:
il paese è separato dal vicino e dirimpettaio paese di Grisolia, per mezzo della “Vallata dei Mulini”, dove dalla piazza antica, tutt’ora, si può ammirare quel che resta degli stessi Mulini in pietra, in passato al centro dell’economia.
Narra una leggenda popolare, che Maierà e Grisolia, furono separati dalla volontà di Dio, per porre fine alla disputa sorta tra un “giovane majeraioto” ed un “giovane grisilioto”, per l’amore verso la stessa fanciulla di Grisolia!
Le strette viuzze del centro storico,
conservano diverse Opere d’Arte moderne,
Murales e Opere in Ceramica curate da differenti artisti
a testimoniare il Passato che si Incontra con la modernità.
A tal riguardo sono stati realizzati i progetti
“Ceramica Viva” e “Via delle Ceramiche d’Italia”
progetti Ideati e Curati dal prof. Fulvio Longo,
progetti conclusosi con la realizzazione di quattro Cataloghi:
Tra le tante opere di pregio,
imponente per dimensioni e qualità di materiali utilizzati,
risulta
“SEMPRE NUOVA E’ L’ALBA” 2015 – Angelo ALIGIA.
L’ultima opera collocata nel centro storico di Maierà – luglio 2019, è stata realizzata dal
maestro ceramista Tiziano De Luca
insieme agli alunni della scuola primaria di Maierà
(Progetto PON “Itinerari Narrati”,
modulo “Maierà nel Parco Nazionale del Pollino” – I.C. Diamante)
Due risultano le “ Pubblicazioni “ su Maierà :
Orazio Campagna A cura di Amato Campolongo e Giovanni Celico
Edizioni Brenner – Cosenza Editur Calabria
IL MUSEO DEL PEPERONCINO
Piazza Francesco Vaccaro già Sindaco
87020 MAIERA’ (Cs) – Calabria – Italia
![]() (Prov. di Cosenza) |
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dal 2016 www.piccolimusei.com |
Gemellato con
Satriano di Lucania (Pz) |
Gemellato con
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![]() Accademia Italiana del Peperoncino 09858113
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Ubicato nel Palazzo Patrizio, nel cuore del centro storico di Maierà, nasce da un’idea del prof. Enzo Monaco – Presidente dell’Accademia Italiana del Peperoncino e sostenuta dall’Amministrazione Comunale di Maierà e dal Consorzio Peperoncino Calabria.
Da Luglio 2016 fa parte dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei.
Vanta due “gemellaggi” : con il Museo “Pepem Fabuleum” di Satriano di Lucania (Pz) e con il Museo “Ovo Pinto” di Civitella sul Lago (Tr).
Un Museo per raccontare seimila anni di storia.
Un posto per mettere in mostra l’arte, gli oggetti
e la pubblicità ispirata al “diavolillo”.
Un riferimento obbligato per gli amanti dei profumi
e dei sapori piccanti.
La testimonianza e la memoria
di un grande amore per la Calabria
che lo ha eletto a simbolo della sua identità culturale.
E’ dotato di varie sale espositive e precisamente:
- La Via del Peperoncino: seimila anni di viaggi in giro per il mondo raccontati da mappe, fotografie, disegni e testimonianze storiche.
Notizie e kit di coltivazione, arricchiscono la sezione.
- La pianta profumi e sapori: una panoramica sulle varietà coltivate nel mondo.
- La sezione della Pubblicità e Fantasia di ogni giorno: all’interno di essa si trova la collezione di salse di più famose provenienti da ogni parte del mondo, donata al Museo dal Generale Carlo Spagnolo – Primo Cavaliere di Sua Maestà il Peperoncino.
- La “Collezione di Uova Pic” realizzate nel Concorso ideato dal Museo Ovo Pinto –Civitella sul Lago, in occasione del 25°anno del Festival del Peperoncino, e conseguente gemellaggio piccante con lo stesso;
Profumi, bagno-schiuma, accendini, il “Peperoncino Spray” realizzato da Emiliano Cirillo con bombolette spray (utilizzati per alcuni Murales di Diamante), i quadri ed i manifesti delle pubblicità, il costume di carnevale, il peluche e i festoni a peperoncino, e tante infinite curiosità sono ubicate nella stessa.
- La sezione della Satira con le “Vignette sul Ring” nata dall’intuizione piccante del famoso vignettista Gianfranco Passpartout.
Novità in assoluto è la Collezione “Walt Disney Pic” realizzata con l’arte della pirografia della Signora Fiorella.
- Tre risultano gli angoli dedicati :
1 – I segni zodiacali;
2 – “Zafarana di Tortora” (in provincia di Cosenza) il peperone rosso per eccellenza della Calabria;
3 – Le Creazioni Artigianali Pic di Angelo PEPPER Sansone.
4 – La novità 2019 : “Il Museo del Peperoncino” nel Museo del Peperoncino è un’opera realizzata dal laboratorio “I Ceramili” di Eduardo Ziruffo;
La Collezione “ Chiliphernalia ” di Harald Zoschke – febbraio 2017. |
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- La sezione Ceramica & Peperoncino con la “Tazzina Pepita” che la fa da padrona, una tazzina accattivante, curiosa e stimolante, realizzata nel 2014 dall’artista Franco Saporito ed esposizione di Capolavori in ceramica di importanti artisti oltre a vari pezzi in ceramica realizzate da varie aziende;
Curiosità desta il Presepe Pic in Miniatura realizzato dalla famiglia Tiscione di San Gregorio Armeno (Na) – la patria dei presepi.
- La sezione hot (v.m.14 anni) con lo spazio Eros & Kamasutra e i dipinti di Francesco Cirillo
Belli e colorati risultano essere le Creazioni di Fiorella : costumi, pareo, copri-costume, teli tutto a tema peperoncino.
All’interno di essa è ubicata una opera marmorea realizzata da Michele Valenza che ritrae il Gemellaggio Piccante tra il “Peperoncino di Diamante” ed il “Pomodoro siciliano di Villalba”, oltre a pezzi dell’eros…piccante!
- Gli Ospiti Pic a Maierà e i Libri sul Peperoncino;
- La Sala Quadri e la Proiezione in tv del Racconto del Museo, del Festival del Peperoncino di Diamante o la Filiera del Peperoncino;
- La sezione Aziende & Gastronomia con l’esposizione del peperoncino in tutte le salse (prodotto, trasformato e commercializzato dalle medesime).
Interessante e colorato è l’angolo del Cioccolato & Peperoncino.
All’interno è possibile trovare Gadget e Prodotti Piccanti da gustare e da regalare.
Il Museo è aperto: dal 15 Giugno al 15 Settembre tutte le sere dalle ore 18:00 alle 22:00. Durante i cinque giorni del “Peperoncino Festival”, che si svolge ogni anno a Diamante (Cs), è aperto dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 15:00 alle 18:00.
I gruppi e le comitive possono concordare i giorni e gli orari delle Visite in qualsiasi altro giorno, telefonando all’Accademia Italiana del Peperoncino (tel. 098581130) e al Comune di Maierà (tel. 0985889102).
Cartelli e Segnali indicheranno il Museo con un “logo” inconfondibile, un Peperoncino Rosso Fuoco collocato sopra un Capitello.
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All’Interno del Palazzo Patrizio, si possono ammirare durante l’anno :
– Mostre di vario genere;
– Mostra permanente del Parco delle Sculture – Opere di Franco Perrone;
– Mostra fotografica in Bianco&Nero “ MAIERA’ TRA BORGO E CHIESE “ a cura di Photo Praino – Maierà.
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MONUMENTI e CHIESE
Imponente e bella da vedere, è la “Porta Grande o della Terra”, un tempo l’ingresso dell’antico borgo.
Nei pressi vi era la “Guardiola” da dove, notte e giorno, si vigilava sulla comunità.
Di notevole pregio è la ”Chiesa Madre di Santa Maria del Piano”, sempre nel Centro Storico di Maierà, costruita per Volere di Carlo I d’Angiò, nel 1534: la stessa, sotto Alfonso di Loria, subì una totale trasformazione, difatti dov’era l’ingresso fu posto l’altare maggiore Fu ampliata, avendo il barone acquistato ‘alcuni setti di Case’. Sulla Facciata fece riprodurre lo stemma suo e della moglie, ancora ben conservato, anche se ha perduto le tinte originali Dedicata a Santa Maria del Piano, se ne celebra la festa il 2 di Luglio |
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Dislocate sul territorio comunale, altre Chiese:
- Cappella della Madonna del Carmelo: una Chiesa di piccole dimensioni edificata poco distante dal centro storico. Nei pressi della Cappella, risultano “Resti di Corte”, probabilmente Longobarda (Arco e Muri in pietra).
- Chiesa di San Pietro: di piccole dimensioni, un tempo era parte integrante dell’Abbazia Basiliana di San Pietro a Carbonara, una delle più antiche abazie basiliane della costa tirrenica. All’interno della stessa, è possibile ammirare l’Altare ed il Crocefisso in legno, opere di Angelo Aligia.
- Chiesa di Santa Maria (all’interno del Cimitero): la prima edificazione risale, forse, all’epoca normanna. Ha un’unica navata rettangolare e presenta un’abside semicilindrico.
- Resti della Chiesetta Basiliana di San Giacomo: di questi risultano essere solo poche rovine, identificabili nella mura perimetrali e la nicchia del santo. Sono resti della presenza di monaci basiliani.
- Resti della Chiesa di San Nicola.
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Di Storica importanza risulta essere la “ Grotta di San Domenico ” : sono delle cavità naturali e in parte scavate dall’uomo. Esse furono dimora di comunità di monaci basiliani. |
Recentemente ristrutturato e da ammirare dal vivo,
sono i resti di Corte probabilmente Longobarda,
presso la Cappella Madonna del Carmine
…DA NON PERDERE…
Targa posta, nel cuore del Centro Storico, in Via Duomo, presso l’abitazione che fu utilizzata come prigione per il confinato Francesco Alunni Pierucci, prigioniero politico del regime fascista. Maierà, difatti, rispetto agli altri paesi della costa, da Tortora fino a Sangineto, è stato l’unico paese a fungere da sede di confino durante il ventennio fascista. Venivano destinati a Maierà i prigionieri politici ritenuti non pericolosissimi per il regime. Alunni Pierucci non fu l’unico confinato ma di certo il più celebre in quanto futuro Senatore della Repubblica. Realizzata dall’Associazione Makhairas-ETS di Maierà. |
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Targa posta presso Palazzo Biondi:
come gli altri palazzi nobili presenti (Bruni e Vaccaro) è stato costruito tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700. Nei secoli, oltre a dimora nobiliare, ha ospitato la Caserma dei Carabinieri e le Scuole. Realizzata dall’Associazione Makhairas-ETS di Maierà. |
Il PUNTO LETTURA : un luogo senza vita, fino alla fine degli anni 80 un bar, oggi si risveglia, indossa un nuovo vestito, cambia volto e si apre ad una nuova esistenza. Realizzato dall’Associazione Makhairas-ETS di Maierà. |
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Raffinata risulta essere la “ Via Crucis “ Installata nella frazione Vrasi, con preziose e delicate Maioliche, realizzata dall’artista Fulvio Longo
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Da visitare il “ Parco delle Sculture ”, sempre a Vrasi, con installazioni di sculture in pietra realizzate dall’artista Franco Perrone. |
Ideato e Curato dall’artista Angelo Aligia, interessante è lo “ Spazio Expo Zona Sud “. Negli anni accoglie mostre e incontri con artisti e intellettuali di fama nazionale e internazionale : con questa iniziativa riafferma e sottolinea il proprio ruolo di importante spazio di proposta culturale nella zona della Riviera dei Cedri. |
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GASTRONOMIA
Dalle stesse viuzze, ogni giorno, si possono sentire i profumi della nostra gastronomia:
i “ Fusilli “ (pasta fatta in casa, intrecciata a bacchette di cannucce)
conditi al sugo di “ Carne di Capra “,
il ragù della stessa carne con contorno di “ Peperoni arrostiti “,
innaffiati da un ottimo bicchiere di “Vino Rosso” di Maierà,
ne fanno il tipico menù “majeraioto”, assolutamente da gustare.
Non possono mancare, inoltre:
le “lagane e ceci” con il pepe rosso;
le tagliatelle ai funghi porcini raccolti nei nostri boschi;
la “pasta e fagioli ‘ndufata”;
i “pepi cruschi”;
le minestre (di cicoriette selvatiche e di scarola) con i fagioli;
le “grispeddre” farcite con baccalà, con alici e con peperoni secchi (si preparano solitamente nel periodo natalizio);
i polli e i conigli allevati nei cortili delle abitazioni;
il “baccalà” con peperoni fritti (tipica pietanza in occasione della raccolta delle nostre uve);
il maiale nero (tipico del nostro territorio, oggi riscoperto) con tutti i prodotti legato allo stesso (salsicce, sopressate, prosciutti, capicolli, gelatina…e la n’duja piccante)!
Ottimi anche i formaggi.
I dolci tipici, si preparano nel periodo natalizio (“chinule” e “ccannaritole” condite dal miele di fichi) e in quello pasquale (“pizzatole”)
Ottima manifattura, risulta il vino rosso di Maierà, con le pregate uve “Duciciddr”, “Malvasia”, ”Verbicaro” e “Adduraca”.
La liquoristica fatta in casa, invece, delizia i nostri palati e dei nostri ospiti, con il cedro, il mirtillo, il limoncello, il mandarinetto e altri.
USI E COSTUMI
Le componenti umane della Nostra popolazione, sono rappresentate da un “Dialetto” che trae origine dal greco e dal latino; tuttavia non è esente da termini arabi, spagnoli e francesi. Esclamazioni, detti e proverbi, risultano ancora oggi diffusissimi.
Il sostrato delle “Credenze” popolari và ricercato nelle culture orientali e medievali. Oggi su alcune si ride, di altre ne è vivo il ricordo!
Gli “Usi” ed i “Costumi” della nostra popolazione, denotano antiche tradizioni alcune delle quali sono proprie del luogo, altre simili a quelle dei paesi vicini.
FESTIVITA’
- Festa di San Giuseppe – 19 Marzo
- Festa di San Pietro – 27, 28 e 29 Giugno
- Festa della Madonna del Carmine (festività patronale) – 8, 14, 15 e 16 Luglio
- Festa di San Domenico – 8 agosto
- Festa di Santa Lucia – 13 dicembre
Durante il periodo estivo vengono realizzate manifestazioni con spettacoli, mostre e serate gastronomiche al fine di promuovere le tipicità del posto.